Cosa è accaduto durante il mese passato sui mercati
azionari e obbligazionari? Cosa ha influenzato i rendimenti e quale è stato
l'andamento dei principali indici? Il presente aggiornamento mensile
fornisce una sintesi dei principali eventi che hanno caratterizzato i
mercati nel mese di riferimento.
SINTESI
EUROPA: Mercati azionari spinti al rialzo
dagli ottimi dati economici.
I titoli
azionari europei hanno guadagnato terreno nel corso del mese, favoriti da una
serie di fattori tra cui gli incoraggianti dati economici e l’inatteso
risultato delle elezioni olandesi, con il partito VVD uscente che ha battuto il
leader populista olandese Geert Wilders. Per gli investitori le elezioni
olandesi hanno rappresentato una cartina al tornasole rispetto al populismo in
vista delle imminenti elezioni in Francia e Germania.
REGNO UNITO:
Azioni in crescita sulla
scia del deprezzamento della sterlina.
I titoli
azionari britannici hanno guadagnato terreno a marzo, favoriti dal
deprezzamento subi-to dalla sterlina nella prima parte del mese. Il governo ha
invocato l’Articolo 50, dando ufficial-mente il via alla procedura di uscita
dall’Unione Europea (UE). Il Regno Unito ha inoltre subito un attacco
terroristico fuori dal Parlamento, che non ha però suscitato particolari
reazioni tra gli investitori. Con un rendimento mensile del 2,9%, le società di
piccole dimensioni hanno sovraperformato le controparti mid cap e large cap
che hanno rispettivamente registrato l’1,4% e l’1,1%. In linea con il trend
generale dei mercati, la maggior parte dei settori ha chiuso il mese in
territorio positivo. Tabacco, servizi per attrezzature petrolifere e hardware
tecnologico sono stati i settori più remunerativi, mentre i gruppi di
telecomunicazioni a rete fissa, estrattivi, di prodotti per il tempo libero ed
elettricità sono stati tra i più penalizzanti
STATI UNITI:
Trend piatto per i listini
azionari a causa delle preoccupazioni per le quotazioni petrolifere e delle
politiche di Donald Trump.
Le azioni
statunitensi hanno perso un po’ di terreno a marzo, in quanto l’incertezza
rispetto alle quotazioni petrolifere e i timori per l’attuazione di politiche a
favore della crescita da parte dell’amministrazione di Donald Trump hanno
pesato sul sentiment degli investitori. Nella riunione di marzo il Federal Open
Market Committee (FOMC) ha innalzato di un quarto di punto percentuale i tassi
di interesse, portandoli a quota 0,75-1,00%. Questo rialzo, il secondo in meno
di sei mesi, rappresenta una conferma di quanto precedentemente dichiarato
dalla Fed rispetto ai due-tre interventi all’anno, sempre subordinati
all’andamento dei dati economici nel prossimo futuro. Il settore informatico
(IT) e quello dei beni di consumo discrezionali hanno trainato il mercato. I
titoli dell’energia sono stati messi sotto pressione dai costanti timori
rispetto all’aumento delle scorte di greggio negli USA che dovrebbero
compensare il positivo effetto del taglio alla produzione da parte
dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC).
GIAPPONE:
Mercati azionari penalizzati
dal rafforzamento dello yen.
Il rally
del mercato giapponese si è affievolito nel mese di marzo. Le prospettive meno
aggressi-ve rispetto ai tassi di interesse statunitensi e le perplessità in
merito alla capacità del Presidente Donald Trump di mettere in atto
fondamentali iniziative politiche hanno compromesso il senti-ment degli
investitori e favorito il rafforzamento dello yen nel cambio con il dollaro
USA. In questo contesto, gli investitori esteri sono stati venditori netti di
titoli azionari giapponesi per il secondo mese consecutivo. Mentre la decisione
della Fed USA di innalzare il tasso di interesse di riferi-mento dello 0,25% è
risultata in linea con le attese, la prudenza rispetto ai futuri incrementi dei
tassi ha invece deluso. Gli investitori hanno inoltre mostrato preoccupazione
rispetto alla capacità dell’amministrazione Trump di attuare celermente le
politiche di incentivazione fiscale e di taglio alle imposte dopo lo stallo
sulla proposta di riforma al sistema sanitario statunitense. Questi sviluppi
hanno inciso negativamente sulle società che beneficiano del rafforzamento
della fiducia dei consumatori statunitensi e del miglioramento delle condizioni
economiche domestiche, con il settore del ferro e dell’acciaio che ne ha
risentito particolarmente. Anche i servizi finanziari sono stati messi sotto
pressione, in parte a causa della pausa nel ciclo di normalizzazione dei tassi
a lungo termine negli USA. Di contro, il settore degli altri prodotti, che
include società come Nintendo e Yamaha, ha generato rendimenti positivi.
Le società di apparecchiature elettriche e strumenti di precisione hanno
guadagnato terreno grazie a fattori legati ai singoli titoli. Sul fronte
stilistico, i titoli difensivi, growth e di small cap hanno sovraperformato
large cap, segmenti ciclici e value del mercato nel mese di marzo.
Secondo
le stime riviste, il dato sul PIL giapponese reale del quarto trimestre ha
registrato una crescita annualizzata dell’1,2%, rispetto alla precedente proiezione
dell’1,0% essenzialmente grazie al solido incremento degli investimenti delle
imprese (2,0%). Sul fronte positivo, il tasso di disoccupazione del Giappone ha
toccato il minimo da oltre due decenni, in calo al 2,8% nel mese di febbraio.
L’IPC core è salito dello 0,2% su base annua a febbraio.
REGIONE ASIA-PACIFICO:
Rialzo dei mercati azionari
in risposta ai segnali di stabilizzazione dell’economia cinese.
I titoli
azionari della regione Asia-Pacifico (Giappone escluso) hanno guadagnato
terreno nel mese di marzo. I continui segnali di stabilizzazione provenienti
dalla Cina e l’ottimismo rispetto all’eco-nomia globale hanno dato slancio al
sentiment. Tutti i settori, ad eccezione dei materiali, hanno chiuso in
territorio positivo.
Anche i settori di informatica, beni di consumo discrezionali e prodotti
industriali hanno ottenuto ottime performance. I titoli azionari cinesi hanno
guadagnato terreno, in quanto i dati economici positivi hanno sostenuto
l’ottimismo degli investitori. Secondo i dati di un sondaggio ufficiale,
l’attività manifatturiera dovrebbe superare le stime nel mese di marzo, ma
anche produzione industriale, investimenti in immobilizzazioni e utili
industriali relativi al periodo gennaio-febbraio sono apparsi robusti. Al
contempo, diverse città cinesi hanno imposto ulteriori restrizioni al mercato
immobiliare per mitigare la domanda speculativa e controllare l’aumento dei
prezzi degli immobili residenziali. La People’s Bank of China ha innalzato i
tassi di interesse a breve termine nel tentativo di evitare la pressione
ribassista sulla valuta e contrastare i deflussi di capitali. Il mercato di
Hong Kong ha guadagnato terreno, trainato dalle società informatiche e di beni
di consumo. In linea con la decisione della Fed USA visto l’ancoraggio del
dollaro di Hong Kong al dollaro USA, la banca centrale ha incrementato il tasso
di interesse di riferimento. Le attività di acquisto da parte degli investitori
esteri hanno supportato i titoli della Corea del Sud e di Taiwan. Le
aspettative sugli utili aziendali hanno registrato un miglioramento nella
Corea del Sud. La ripresa delle esportazioni unita all’allentamento delle
incertezze politiche ha inciso positivamente sul sentiment di consumatori e
imprese nel mese di marzo. A Taiwan gli ordini all’esportazione sono cresciuti
al ritmo più sostenuto da quasi sei anni e mezzo a febbraio sulla scia della
robusta domanda globale di prodotti elettronici. Il mercato di Singapore ha
guadagnato terreno, principalmente grazie ai servizi finanziari. La produzione
industriale e le esportazioni domestiche non petrolifere sono cresciute più del
previsto nel mese di febbraio. Gli investitori hanno premiato anche i titoli
azionari indiani dopo che i risultati delle elezioni recentemente tenutesi in
alcuni Stati hanno rafforzato le aspettative di un’accelerazione delle riforme.
La camera bassa del parlamento ha approvato l’im-posta su beni e servizi (GST),
rafforzando la fiducia rispetto a un’implementazione della cruciale riforma
fiscale già quest’anno. Le azioni australiane hanno sovraperformato il mercato
esteso, sostenute da società sanitarie e di servizi di pubblica utilità. Il PIL
del periodo ottobre-dicembre ha rimbalzato sequenzialmente dopo la contrazione
subita nel precedente trimestre, riportando il Paese sulla giusta rotta per
proseguire questa lunga serie senza recessione che dura da 25 anni.
MERCATI EMERGENTI:
Titoli azionari in rialzo
sulla scia dei segnali globali.
I titoli
azionari dei mercati emergenti hanno guadagnato terreno nel mese di marzo. In
Asia, le azioni cinesi hanno beneficiato della pubblicazione di dati
sull’attività manifatturiera superiori alle attese che hanno rafforzato la
fiducia degli investitori rispetto a una ripresa dell’economia. Le azioni
indiane hanno guadagnato terreno poiché la recente vittoria del partito
politico del Primo Ministro Narendra Modi nelle elezioni dei principali Stati
ha confermato l’appoggio al programma riformista adottato dal governo centrale.
Le azioni dell’America Latina sono state volatili, mentre la performance è
apparsa eterogenea all’interno della regione. I titoli azionari messicani sono
saliti dopo che le prospettive per le esportazioni sono migliorate sulla scia della
solidità dei dati sugli scambi commerciali e del rafforzamento dell’economia
statunitense. Le azioni cilene hanno beneficiato della fine dello sciopero dei
minatori e della ripresa dell’attività a Escondida, la più grande miniera di
rame al mondo. Il rame è il principale bene d’esportazione del Cile. Di contro,
il sentiment nei confronti del Brasile è stato penalizzato dopo che i
principali importatori come la Cina hanno vietato temporaneamente la vendita
dei prodotti brasiliani a base di carne. Dall’altro lato dell’Atlantico, i
titoli azionari di Europa emergente, Medio Oriente e Africa hanno registrato
risultati eterogenei. I titoli sudafricani hanno perso terreno a causa
dell’incertezza dovuta all’improvvisa rimozione dell’apprezzato ministro delle
finanze Pravin Gordhan e di altri membri del gabinetto. Sul versante positivo,
le azioni russe hanno tratto vantaggio dall’ottimismo rispetto alla
decelerazione dell’inflazione. Le azioni turche hanno proseguito la loro solida
rincorsa nel 2017 in quanto gli investitori ne hanno apprezzato le allettanti
valutazioni. Anche le azioni polacche hanno guadagnato terreno.