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Chi ha detto che la finanza, l’ambiente e i diritti delle persone debbano correre su binari paralleli? Ormai esistono innumerevoli strumenti per finanziare lo sviluppo sostenibile. Delle peculiarità e delle prospettive delle obbligazioni, ad esempio, si è parlato il 9 novembre al Fintech District di Milano, in occasione della conferenza “Finanza sostenibile e social bond: lo stato dei lavori in Italia”.
Il vocabolario non è semplicissimo e può trarre in inganno anche gli esperti. Per questo, è bene dedicare un po’ di spazio alle definizioni.
Un bond, o obbligazione, è un titolo di debito emesso da una società o da un ente pubblico per raccogliere liquidità. A una determinata scadenza, l’acquirente ha diritto a riavere indietro il valore nominale dell’obbligazione, più una cedola (o coupon), vale a dire una quota di interesse che gli viene pagata periodicamente.
Spostandoci in Sudamerica, troviamo il Fondo Mivivienda, che si è dato la missione di garantire il diritto al tetto anche alle fasce più deboli della popolazione, facendo da ponte tra lo Stato, le istituzioni finanziarie e il settore immobiliare. Una delle strade che ha scelto è un social housing bond, garantito dal governo peruviano.
In Europa in questi ultimi anni si stanno diffondendo i cosiddetti Sme bonds, obbligazioni che raccolgono liquidità per finanziare le piccole e medie imprese. Una boccata d’ossigeno dopo la crisi finanziaria che ha costretto le banche a chiudere sempre di più i cordoni della borsa.