Il Fondo Sovrano Norvegese in pressing sui big della moda per fermare il lavoro minorile
Il Fondo Sovrano Norvegese, il più ricco del mondo, sembra voler condurre una svolta strategica dopo l´altra. Pochi giorni fa aveva annunciato il disinvestimento per oltre 35 miliardi di dollari dalle aziende attive nei combustibili fossili. Questo venerdì ha lanciato una partnership con l´Unicef, cioè l´associazione delle Nazioni Unite per la difesa e i diritti dell´infanzia.
Vuole premere sulle grandi aziende, specie quelle di moda e abbigliamento, per costringere a lottare contro lo sfruttamento della manodopera minorile. E anche in questo caso parliamo di imprese in cui il fondo è massicciamente presente con i suoi investimenti, quindi ha strumenti di pressing molto efficaci per appoggiare l´Unicef nelle sue battaglie per i diritti a un´infanzia degna e umana.
Il fondo insieme all´Unicef ha creato una rete mondiale, che sarà presentata a livello globale con eventi e collegamenti online streaming agli eventi stessi il 27 novembre prossimo.
Obiettivo della rete, dal primo evento che si terrà appunto il 27 a Ginevra, sarà sensibilizzare i grandi della moda dell´abbigliamento e spingerli a muoversi e a cambiare registro, a smettere di sfruttare il lavoro minorile specie nei paesi poveri del cosiddetto Terzo mondo, ha spiegato Carine Smith Inehacho, responsabile del Fondo per la strategia globale di investimenti.
Una quindicina di grandi aziende del ramo, con un valore stimato attorno ai 244 milioni di dollari, si sono unite all´iniziativa. Tra queste sono marchi come H&M, e i proprietari di Gucci, Saint Laurent, North Face e Wrangler.
La prima fase dell´azione congiunta del fondo sovrano norvegese e dell´Unicef sarà dedicata a inchieste sul posto studi e rapporti su cosa non va e cosa va cambiato nella condizione di vita di bimbi e adolescenti impiegati in tutto il mondo dai grandi brand della moda.
"Finora davvero non si è fatto abbastanza", ha detto Carine Smith Inehacho annunciando e spiegando l´iniziativa nella sede di Norges Bank investment management, la filiale della banca centrale che gestisce il fondo sovrano.
Negli anni scorsi, lo scandalo dello sfruttamento del lavoro minorile per la produzione di abbigliamento e moda arrivò sulle prime pagine e sui prime time di tv e siti dopo gravissime sciagure in Bangladesh e Pakistan in cui morirono migliaia di minorenni impiegati a lavorare in condizioni di sfruttamento disumano in fabbriche crollate o andate in fiamme perché costruite male senza alcun riguardo per la sicurezza.
Si calcola che nel mondo almeno 250 milioni di bimbi e adolescenti minorenni siano vittime dello sfruttamento e del lavoro in condizioni disumane e con retribuzioni irrisorie o poco piú che nulle.
E allora il fondo norvegese, con la sua cultura profondamente scandinava, ha deciso di passare all´azione con tutta la potenza delle sue risorse e di non piú lasciare sola l´Unicef nelle sue battaglie a favore dell´infanzia sfruttata.