La Lombricoltura, antica saggezza agricola.
Intestino del mondo per Aristotele e animale più importante della terra per
Charles Darwin, talmente importante per la fertilizzazione nella valle del Nilo da essere definito sacro da Cleopatra. Quello che in molti si ostinano a chiamare verme è in realtà un prodigio della natura, un vero e proprio “ingegnere ecologico“.
Anche per questo Charles Darwin affermò che “nessun’altra creatura sulla
terra ha fatto così tanto per l’umanità come il lombrico”. Lo stesso Darwin dedicò gran parte della sua vita allo studio di queste creature e del ruolo importantissimo che esse hanno per i nostri terreni, ed in merito aggiunse: “l’aratro è una delle più antiche e utili invenzioni dell’uomo, ma molto prima che esso esistesse, la terra veniva regolarmente e continuamente arata dai lombrichi”.
I lombrichi ingeriscono tutti i nostri scarti organici trasformandoli in humus, uno dei migliori concimi naturali oggi conosciuto, un ammendante ammesso in agricoltura biologica in grado di migliorare la struttura chimica e fisica del terreno aumentandone la fertilità.
La presenza di lombrichi, infatti, incrementa del 50% la sostanza organica di un terreno e di 1,5 volte il calcio, 2 volte il magnesio, 5 volte l’azoto, 7 volte il fosforo e 11 volte il potassio rispetto alle condizioni di partenza.
Ogni terra oggi conosciuta è passata nel corso di milioni di anni attraverso il loro intestino, venendone costantemente arricchita di sostanze organiche allo scopo di essere sempre fertile.
Fertilità che gran parte dei terreni agricoli hanno ormai perduto , a causa delle sempre più invasive metodologie chimiche.