La Canapa, dopo quasi 70 anni, ritrova interesse in Italia .
Il 2018 ha tutte le carte in regola per essere ricordato come l’anno del rilancio della canapa industriale italiana. Fino a metà del secolo scorso eravamo i primi produttori in Europa, con oltre 100mila ettari di campi di canapa destinati perlopiù al tessile, ma nei decenni successivi l’avvento del proibizionismo ha di fatto cancellato quello che era un vanto del Made in Italy. Negli ultimi anni alcune trasformazioni normative e un rinnovato interesse a livello comunitario e nazionale hanno però ridato slancio alla produzione della pianta.
A distanza di circa un decennio dalla sua reintroduzione, seppure in scala ridotta, la coltura della Canapa rappresenta una delle migliori opportunità per produrre nella società un atteggiamento più attento alla tutela dell’ambiente e della salute.
Uno dei maggiori pregi della coltura della Canapa è che si tratta di una coltura di copertura e da rinnovo, in grado cioè di migliorare la struttura del suolo e la sua resilienza.
Abbiamo dunque una occasione speciale per un più corretto impiego di questa coltura quale strumento per migliorare la fertilità del suolo e per la lotta al cambiamento climatico.
Oltre diventare un'opportunità d'investimento interessante per la nostra martoriata Agricoltura.